Mons. Pasquale Morganti
Arcivescovo di Ravenna e Vescovo di Cervia
L'AMMINISTRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA
Meditazioni per sacerdoti
San Pio da Pietralcina in confessionale
MEDITAZIONE I.
Importanza del ministero della Confessione.
1. Realtà dolorose.
1° Talora anche sacerdoti, pronti e generosi nelle occupazioni del loro ministero sacerdotale, si mostrano negligenti e svogliati, oppure soverchiamente timidi, quando si tratta di attendere alle sante confessioni. Alcuni trovano questo ministero troppo umile, da lasciare solo a chi non ha capacità per la predicazione o per altre importanti mansioni. Altri quasi ne dimenticano l'infinita efficacia e l'indispensabile necessità. Altri lo ritengono noioso e pesante. Altri ancora temono sciuparvi un tempo che più fruttuosamente può impiegarsi in altre mansioni, e non riflettono al grande merito di un sacerdote confessore, in ragione della fatica che deve superare, dell'onore grande che procura a Dio, e del bene immenso che porta al prossimo.
2° Da ciò deriva purtroppo il considerare questo ministero come opera umile, schivarlo quanto è possibile, adempierlo senza energia e giungere anche a rifiutarsi a detrimento del proprio dovere e del vantaggio delle anime. Da taluni si arriva a considerare questo ministero persino inadatto, a nutrire una certa avversione, a riputarlo un peso. Rilievo questo gravissimo in un sacerdote, sintomo di poco spirito evangelico e che chiude al sacerdote una delle fonti più feconde di consolazione e di merito.
Esamina se trovi nel tuo cuore qualcuna di queste indisposizioni, e se ne scoprissi anche una leggera traccia, proponi di liberartene completamente. A questo scopo ti gioverà l'esempio dei Santi, come ti sarà proposto nel punto seguente.
2. Esempio dei Santi.
1° Desiderio. S. Giovanni de' Rossi si astenne per vario tempo dal confessare ritenendosi incapace. Interrogato se desiderava amministrare anch'egli tal ministero rispose: «Lo sa Iddio qual vivissimo desiderio io ne abbia».
2° Stima. S. Alfonso diceva: « Il sacerdote che non ama il confessionale non ama le anime». Invitato da alcune religiose a voler condecorare della sua presenza a solenni funzioni, così protestava: «Gli inviti dì pura cerimonia. e di sterile devozione non mi sono graditi: se vogliono prediche e confessioni, quando ho tempo, io sono sempre pronto».
3° Importanza. Gesù Cristo dichiara nel Vangelo, essere molto maggiore il gaudio in cielo per la conversione d'un peccatore che del perfezionamento di novantanove giusti: dunque a quasi tutte le altre opere del ministero è preferibile l'ascoltare le confessioni, che tendono direttamente ad operare conversioni:
«Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione» (Lc 15,7). Come vedi queste parole non ammettono discussioni per l'autorità di chi le ha proferite: conie dunque si potrà asserire il contrario? Come si potrà tenere in minor considerazione ciò che i Santi bramavano con sì ardente desiderio?
Questo contrasto aperto fra la tua estimazione e condotta circa l'amministrazione del sacramento della Penitenza e quella dei Santi, serva a scuoterti ed a persuaderti dell'importanza di uno studio più profondo per conoscere le ragioni che ti condannano, ragioni che verranno svolte ed illustrate nelle seguenti meditazioni.
Termina la meditazione così pregando:
«Mio Gesù, proprio, dove dovrei sentirmi violentemente attirato, dallo zelo, cioè al Confessionale, talvolta invece mi adatto con grande ripugnanza, perchè quivi l'amor proprio, e specie la superbia, non trovano le soddisfazioni, facili invece e lusinghiere in altri ministeri, come in quello della predicazione, in cui la vanità del plauso ci alletta.
«Mentre so prestarmi a soccorrere, con tutta carità, i bisogni materiali del mio prossimo, mediante le opere di misericordia corporale, con quanta maggior prontezza e generosità non dovrò adempiere quelle di misericordia. spirituale, che più che altrove si esercitano nel Confessionale, ove appunto si istruisce, si consiglia, si converte, si aiuta l'anima dei fratelli di fede?
«Ho bisogno dunque, o buon Pastore, che partecipi anche a me la tua passione per le anime, che appunto nel gran sacramento del Penitenza ritornano al tuo Cuore divino, o più strettamente si congiungono».
Proposito: Mettere vivo impegno nelle meditazioni seguenti.
Testo tratto da: Mons. Pasquale Morganti, L'amministrazione del sacramento della penitenza, Torino: Marietti, 1944, pp. 3-6.